Questo sito utilizza cookie tecnici per migliorare la tua navigazione e cookie di analisi statistica di terze parti. I cookie di analisi possono essere trattati per fini non tecnici da terze parti.
Se accetti di navigare in questo sito, acconsenti all’uso di tutti i cookie e, in particolare, per permetterci di usare cookie di profilazione per aggiornarti sulle nostre attività in maniera personalizzata.
Se vuoi saperne di più Clicca qui.
Il sisma in Centro Italia, lo abbiamo sempre detto, è stato ed è diverso da molti altri accaduti in passato nel nostro paese. Per la sua estensione geografica, per la particolarità del territorio colpito, fatto anche e soprattutto di piccoli borghi in pietra sulle montagne, per le scosse a più riprese.
L’anno scorso tra il 26 e il 30 ottobre il cratere sismico, all’inizio ricompreso per la maggior parte tra le province di Ascoli Piceno e Rieti, si è allargato colpendo più duramente anche la provincia di Macerata e Perugia e peggiorando la situazione di tante zone.
L’abbiamo vissuta davvero da vicino questa nuova ondata di scosse: eravamo già sul campo in giro con il nostro camper per aiutare le persone nelle prime difficili settimane passate in tendopoli.
Raccontare il Centro Italia non è facile. Finché non si visitano queste zone è infatti difficile immaginarsi l’impatto di questa emergenza in un territorio così complesso, ricompreso tra 4 diverse regioni, con città e borghi di montagna dai bisogni differenti.
Noi vogliamo farvi conoscere chi ha deciso di restare nonostante tutte le difficoltà e farvi visitare questi luoghi così diversi tra loro, spesso poco conosciuti, ma ricchi di angoli stupendi.
E’ per questo che abbiamo girato video in 360 gradi in 4 località simbolo di questo sisma: Arquata del Tronto (AP), Camerino (MC), Visso (MC) e Campotosto (AQ).
Ripartire dalle persone, dalle comunità, per evitare il fantasma dello spopolamento è sempre stato l’obiettivo del nostro intervento fin dal primo giorno. Per questo abbiamo visitato tutti i paesi colpiti per costruire un’azione mirata, aiutare i cittadini a organizzarsi in comitati per dialogare con le istituzioni, lavorare con le scuole per il difficile ritorno sui banchi di scuola in situazioni precarie, supportare dal punto di vista legale e psicologico gli sfollati.