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Addetti e lavoratori negli obitori e nei luoghi di sepoltura, lavoratrici domestiche che accudiscono i malati: sono loro in prima linea contro il virus in India.
Il paese è travolto da una seconda ondata di Covid19 devastante e chi lotta per frenare il contagio lavora senza dispositivi di protezione.
Durante la prima ondata, grazie anche a importanti risorse finanziarie e donazioni, noi di ActionAid in India abbiamo potuto aiutare più di 7 milioni di persone.
Adesso fronteggiamo una crisi umanitaria senza precedenti e le richieste di aiuto arrivano da tutto il Paese.
Gli ospedali sono al collasso. Manca l’ossigeno e i ventilatori. I cimiteri sono insufficienti, le immagini che si manifestano di fronte allo staff locale parlano da sole.
Al momento gli operatori sanitari stanno correndo in soccorso dei lavoratori e delle comunità più vulnerabili.
Sono stati distribuiti 8000 kit sanitari, compresi dispositivi di protezione per medici, infermieri e addetti alle sepolture, oltre ad aiuti alimentari ed economici diretti per migliaia di lavoratori informali.
La corsa è contro le drammatiche conseguenze della pandemia e della veloce diffusione della variante del virus.
Le helpline - numeri verdi di supporto gestiti da noi di ActionAid nelle aree di Delhi, Haryana, Himachal Pradesh, Punjab e Uttar Pradesh – sono in questo momento preziose per contrastare la mancanza di informazioni della popolazione. Diffondiamo quotidiani aggiornamenti su posti letto disponibili in ospedale, bombole d’ossigeno e forniture di vaccini anti-Covid.
“In India è in corso una gravissima crisi umanitaria, i racconti e le immagini di cui siamo testimoni non possono essere ignorate. ActionAid è mobilitata sul campo per dare risposta a chi oggi è lasciato escluso da ogni forma di aiuto. Non possiamo però dimenticare che oltre alle cure urgenti è necessario che sia portata avanti con forza la battaglia per i vaccini che devono essere resi disponibili per tutti, gratuitamente. L’India è il maggiore produttore di vaccini al mondo, finora però solo l’1% della sua popolazione ha ricevuto una dose. Liberare i vaccini dai brevetti e permettere la produzione su larga scala in tutti i paesi fragili è ormai non solo una questione di giustizia, ma l’unica soluzione per fermare la pandemia” dichiara Marco De Ponte, nostro Segretario Generale.
Per questo noi di ActionAid, insieme alla People’s Vaccine Alliance, abbiamo lanciato l’appello per la fine del monopolio sui brevetti. L’attuale distribuzione mondiale dei vaccini sta infatti amplificando il divario e le diseguaglianze a livello globale.
Sandeep Chachra, direttore esecutivo di ActionAid in India spiega: "Questa devastante seconda ondata di infezioni da Covid19 sta lasciando milioni di lavoratori informali e migranti dell'India più vulnerabili che mai. Abbiamo persone che lavorano 24 ore su 24 per seppellire i morti e donne che lavorano nelle case per curare i malati, il tutto con scarsa protezione o supporto. Dobbiamo sostenere questi nostri lavoratori e le comunità con dispositivi di protezione, tamponi e informazioni sulla salute pubblica per aiutare a prevenire la diffusione del virus e proteggere i più emarginati."
Le restrizioni di spostamento, gli spazi e le abitazioni anguste, lo stress per il lavoro e il virus mettono a rischio soprattutto le donne e le ragazze che svolgono lavori informali. Sono loro fonte delle nostre preoccupazioni maggiori e sono loro le persone su cui interveniamo con maggiore attenzione. La violenza sulle donne è infatti un fenomeno che aumenta in situazioni di crisi e in contesti dove la sicurezza delle persone è messa a repentaglio dalle emergenze. Un fenomeno accaduto anche in Italia durante la pandemia.
Sion Kongari, referente regionale dei programmi di ActionAid in Rajasthan e Gujarat, racconta: “Dall'inizio della pandemia abbiamo visto aumentare la violenza contro le donne e le ragazze, i matrimoni precoci delle minorenni e lo sfruttamento sessuale. Le donne sono la maggioranza tra i raccoglitori di stracci, i lavoratori domestici e i venditori ambulanti: negli ultimi mesi a causa delle restrizioni, non possono lavorare oppure per farlo affrontano un rischio maggiore di infezione".
Lo staff locale è impegnare anche per abbattere i pregiudizi diffusi tra la popolazione sui vaccini anti Covid19. E’ fondamentale condividere informazioni salvavita sui servizi medici con le comunità vulnerabili maggiormente in difficoltà nell’ottenere soccorso.
Il nostro intervento prevede inoltre sportelli di assistenza sul tema della salute in generale, sulle vaccinazioni, sulla disponibilità di ambulanze, nonché trasferimenti diretti di denaro per acquistare generi di prima necessità come cibo e medicine.
Sono in fase di organizzazione anche campagne di screening con tamponi gratuiti e strutture per le vaccinazioni. Il nostro obiettivo è contribuire alla diffusione dei vaccini e raggiungere i più fragili, come i lavoratori migranti che si spostano tra le aree rurali e quelle urbane.
Indispensabile garantire a tutti e tutte l’accesso a controlli sanitari, informazioni su come svolgere la quarantena e su come prevenire il contagio.
Per intervenire subito abbiamo bisogno anche del tuo aiuto.