Ne avevamo parlato a dicembre, ma come è proseguito il percorso verso la Direttiva per una Due Diligence obbligatoria in materia di diritti umani e ambiente? A livello europeo si tratterebbe di un’adozione importante e un passo epocale verso la tutela dei diritti.
Per quanto avessimo a fine 2023 parlato dei limiti, la bozza finale su cui era stato trovato accordo rappresentava un passo importante. Per questo crediamo che il percorso che si è interrotto debba essere ripreso e portato avanti per dare maggiore tutela ai diritti delle persone più vulnerabili e all’ambiente. Abbiamo trovato terreno fertile per portare avanti un discorso comune tra varie realtà della società civile e del mondo economico e produttivo.
Da questa rete di relazioni è nata una lettera aperta al Governo Italiano affinché eserciti la sua azione di pressione perché si riapra a livello europeo la discussione su questi temi e si arrivi al più presto all’adozione della Direttiva.