I due nomi, spesso, vengono confusi. In realtà, fanno riferimento a problemi diversi. Ma sempre legati a un’alimentazione povera e/o insufficiente. Stiamo parlando di denutrizione e malnutrizione.
Denutrizione
Una definizione di denutrizione potrebbe essere questa:
“Uno stato di deperimento organico causato dal fatto che l’individuo non riceve dal suo nutrimento un corretto apporto di carboidrati, proteine, grassi, vitamine e minerali”.
I Paesi in cui questo problema è particolarmente grave sono cinque:
- Haiti: 53,4%;
- Zambia: 47,8%;
- Repubblica Centrafricana: 47,7%;
- Namibia: 42,3%;
- Repubblica Popolare Democratica di Corea: 41,6%.
Il numero indica la percentuale di popolazione che non riesce a nutrirsi in maniera corretta. Per comprendere appieno i dati, c’è una specifica da fare: per denutrizione s’intende non un’alimentazione scarsa ma un’alimentazione povera di nutrienti, come, appunto, vitamine e proteine.
Malnutrizione
Secondo la definizione dell’Organizzazione mondiale della sanità, la malnutrizione è:
“Uno stato di squilibrio, a livello cellulare, fra il rifornimento di nutrienti e di energia − troppo scarso o eccessivo − e il fabbisogno del corpo per assicurare il mantenimento, le funzioni, la crescita e la riproduzione”.
In altre parole, soffre di malnutrizione sia chi mangia troppo sia chi mangia troppo poco. Una condizione che ha delle gravi conseguenze soprattutto per i bambini.
Per rendere l’idea delle conseguenze della malnutrizione:
- In Gibuti e in Sudan del Sud, rispettivamente, l’11,5% e l’11,4% dei bambini di età compresa tra 0 e 5 anni soffrono di deperimento cronico grave. Non a caso, sono due Paesi del continente africano.
- In Burundi, Bangladesh e Timor Est, più della metà dei bambini (età 0-5) soffre di ritardo della crescita.
Diritto al cibo
È l’elemento che accomuna i due problemi di cui abbiamo parlato. Se in un Paese si riscontrano alti livelli di denutrizione e/o di malnutrizione, significa un fatto molto semplice e molto grave al tempo stesso: il diritto al cibo non è garantito a tutti, e, in particolare, non è garantito ai bambini.
Eppure, ogni anno, si potrebbero sfamare 870 milioni di persone semplicemente recuperando il cibo che viene sprecato. Questo significa che possiamo fare tanto per garantire a tutti, ma proprio a tutti, un’alimentazione adeguata.