Con il progetto Seeds vengono distribuiti da volontari e attivisti cibo di qualità, presidi sanitari e supporto ai cittadini italiani e stranieri colpiti più gravemente dalla crisi.
Dal Comune di Corsico fino ai quartieri popolare di Forcella, Piazza Garibaldi e il Vasto. Sono le aree di Milano e di Napoli da cui parte Seeds, l’intervento di emergenza che promuoviamo per dare aiuto immediato a 450 famiglie italiane e straniere in difficoltà e a rischio esclusione, spesso senza accesso ai sussidi statali. Una risposta concreta ai bisogni urgenti delle persone più vulnerabili che durante la pandemia Covid19 hanno perso il lavoro e la loro unica fonte di sostentamento.
Si tratta di persone straniere e italiane che erano attive nel lavoro di cura (soprattutto donne), nella ristorazione e nel piccolo artigianato con contratti precari o rapporti di lavoro irregolari. E comprendono famiglie di persone disabili che mancano di assistenza, famiglie precarie o bloccate in casa dalla sospetta infezione di uno dei suoi membri, anziani soli, spesso in famiglie monoparentali. Con Seeds lanciamo una raccolta fondi per finanziare le attività di prima emergenza e continuare a supportare le famiglie nella fase più acuta di crisi economica.
L’intervento a Corsico (MI)
Alle porte di Milano il Comune di Corsico, città più popolosa e con una percentuale più elevata di poveri di tutti i comuni dell’area, è un caso emblematico del dramma umano e delle conseguenze socioeconomiche del Covid19. Ci siamo attivati per supportare l’azione di sostegno dell’Associazione La Speranza, che da molti anni opera sul territorio, fornendo supporto psico-sociale, economico e alimentare a circa 250 famiglie in difficoltà, che comprendono 250 bambini. L’obiettivo è quello di rispondere ai bisogni immediati delle famiglie, fornendo loro aiuto diretto distribuendo prodotti alimentari, igienico sanitari e presidi sanitari. Garantire a queste famiglie l’accesso a cibo significa anche garantire un pasto completo a decine di bambine e bambine che senza la mensa scolastica non hanno più diritto all’unico pasto quotidiano sano e bilanciato.
L’iniziativa segue il progetto che avevamo avviato con Fondazione Cariplo, La Speranza e l’associazione Buonmercato (Gruppo di Acquisto Solidale), per sperimentare un modello di assistenza alimentare organizzato su filiere territoriali del fresco con una maggiore attenzione ai bisogni nutrizionali degli assistiti.
L’intervento a Napoli
A Napoli insieme alle associazioni locali, alle comunità della diaspora, le organizzazioni di cittadini stranieri, attraverso l’impegno dei giovani attivisti e volontari forniremo generi alimentari a domicilio, guide informative multilingua sulla prevenzione dell’epidemia e sui servizi attivi sul territorio. Inoltre, il progetto darà sostegno ai piccoli produttori agricoli del territorio napoletano: grazie alla collaborazione con Slow Food frutta e verdura e prodotti alimentari di prima necessità saranno acquistati direttamente dalle aziende agricole messe in crisi dalla pandemia con la chiusura dei mercati rionali. La filiera vedrà i volontari ritirare cibo sano e di qualità dai produttori fino ad un punto di smistamento nei quartieri e poi consegnare a casa delle persone beneficiarie i pacchi spesa. Nella città di Napoli, l’iniziativa potrà avvalersi dei “Taxi Green Solidali”, un progetto avviato da Snam4Mobility, la società di Snam attiva nella mobilità sostenibile, e Wetaxi, la app chiama taxi attiva in 22 città italiane. I Taxi Green Solidali saranno veicoli alimentati a gas naturale, messi a disposizione dallaradiotaxi partner locale di Wetaxi e offerti gratuitamente da Snam per il trasporto di beni di prima necessità.Un circuito di prossimità dal basso che mette in relazione realtà diverse ma accumunate dalle stesse necessità e dalla solidarietà: una rete di persone consapevoli dei bisogni individuali e comunitari, degli ostacoli che incontrano, delle proprie aspirazioni e della propria forza collettiva. Un lavoro che sta preparando la fase di ricostruzione nel post-pandemia: saranno infatti 80 in totale i volontari e i beneficiari che diventeranno protagonisti della fase 2. Grazie alla rete sociale messa in campo da Seeds si svilupperà una voce collettiva per portare le richieste dalla comunità alla politica e orientare le misure economico-sociali di ricostruzione.
Partner di Seeds a Napoli sono: Hamef - associazione interculturale napoletana per la promozione dei diritti degli stranieri, Associazione senegalesi di Napoli, Associazione Bellarus, Associazione Vivlaviv, The Italian Gambian Association, Slow Food Napoli ma, prevede l'allargamento della rete a terzo settore e sindacati attraverso una call cittadina.
Sul territorio di Napoli il percorso di inclusione e attivismo era già attivo con il progetto “This Must Be The Place” che ha coinvolto 20 giovani stranieri ed italiani che hanno formato una comunità. Al termine del percorso, la comunità ha continuato a crescere: nella Mediateca Santa Sofia di Napoli il gruppo ha ideato e realizzato attività interculturali, di mutuo aiuto e percorsi di empowerment che mettano in connessione giovani italiani e stranieri, associazioni locali e comunità della diaspora.
“La crisi economica provocata dall’emergenza Covid19 ha reso ancora più drammatica la realtà di tante famiglie precarie e in condizioni di vulnerabilità. Donne, anziani soli, disabili e bambini che hanno necessità di essere sostenuti ora e nei prossimi mesi per non essere ancora più ai margini nella ricostruzione del post pandemia. L’impegno di ActionAid non si limita a dare aiuti immediati alla comunità, ma proseguirà nei prossimi mesi per far sì che nessuno venga escluso e che le voci di tutti vengano ascoltate. Per questo è fondamentale il sostegno di tutti in questo momento” spiega Katia Scannavini, Vice Segretaria Generale ActionAid Italia.