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Un anno fa, il 21 gennaio 2022, il Consiglio dei Ministri approvava la Legge Delega necessaria a dotare il nostro Paese di un Codice Ricostruzioni.
Un passo storico, atteso e voluto da persone e territori per garantire trasparenza, tempistiche veloci, equità nei processi di ricostruzione post catastrofe. Un percorso che si è interrotto e non è stato ripreso.
Esce oggi, 20 gennaio 2023, un White Paper di #Sicuriperdavvero, con cui la società civile rinnova la richiesta di un impegno concreto del nuovo Governo. E’ necessario riprendere il percorso normativo.
Solo negli ultimi 50 anni l’Italia ha subito sei violenti terremoti. Ripetute sono le alluvioni e le frane. Eppure, senza codice delle ricostruzioni, per ogni emergenza il nostro Paese ricomincia da capo.
Nuove norme, procedure diverse per ogni ricostruzione.
Il 36% dei comuni italiani (dati 2015) si situa in zona sismica 1 e 2, ovvero le zone più pericolose con alte probabilità di un forte terremoto (zona 1) o è quantomeno possibile che accada (zona 2).
Queste zone sono abitate da circa 22 milioni di persone e vi sono più di 6 milioni di edifici a uso residenziale.
Di questi il 56% è stato costruito prima del 1970: un patrimonio edilizio datato, fabbricato senza l’utilizzo di tecniche costruttive antisismiche.
Inoltre l’Italia ogni anno si trova a rispondere a nuove emergenze, senza lavorare giorno dopo giorno su prevenzione e mitigazione del rischio.
Il 93,9% dei comuni italiani è a rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera secondo ISPRA. Sono oltre 7 milioni gli abitanti dei territori fragili: oltre 1 milione vive in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata.
“L’assenza di un quadro normativo di riferimento porta con sé enormi difficoltà e lentezze nell’identificare ruoli e responsabilità, procedure adeguate, e gravi ripercussioni sulla vita delle persone colpite, che restano senza certezze su tempi e sui modi con cui potranno tornare alla normalità. Non possiamo permettere che milioni di cittadini e cittadine siano lasciate senza risposte. Solo un quadro di regole codificate e che garantiscano equità, celerità, centralità delle persone e dei territori colpiti dai disastri può dare un modello di tutela dei diritti della popolazione coinvolta e contro le disuguaglianze tra persone e luoghi” dichiara Katia Scannavini, Vice Segretaria Generale di ActionAid Italia.
Il documento d’indirizzo – frutto di una collaborazione con altre organizzazioni della società civile - contiene una serie di raccomandazioni per la Legge Delega ed il futuro Codice delle Ricostruzioni.
Tra i punti che dovrebbero emergere nella normativa: una disciplina generale che preveda una governance efficace dei processi ricostruzione; un quadro di norme valide per la fase transitoria dell’emergenza a ricostruzione; una serie di disposizioni specifiche per la ripresa del tessuto sociale ed economico dei territori; una disciplina regolatoria per introdurre un approccio integrato e multilivello di pianificazione territoriale pre evento.
Occorre non perdere altro tempo, smettere di operare in emergenza, dotarsi di un Codice delle Ricostruzioni.
Scopri la campagna #Sicuriperdavvero: da oltre dieci anni siamo attivi nelle aree colpite dai recenti terremoti.
Il Codice delle Ricostruzioni è una delle principali richieste emerse da questa grande mobilitazione.