Nella Giornata Mondiale del Rifugiato, ActionAid condanna le recenti scelte che sono state fatte dai Governi di tutto il mondo per portare avanti la loro lotta contro migranti e rifugiati.
Solamente negli ultimi giorni abbiamo visto immagini di bambini strappati via dalle braccia delle loro madri e messi in gabbie lungo il confine Stati Uniti-Messico, e navi di salvataggio con a bordo centinaia di persone allontanate dai porti italiani.
Dietro queste immagini ci sono esseri umani che lottano per i loro diritti basilari alla vita e alla dignità.
Molti di loro sono donne e bambini che stanno soffrendo gravi abusi. Tutti hanno dovuto affrontare sistematiche ingiustizie che violano i diritti umani internazionali e i principi umanitari.
ActionAid si appella ai leader Europei affinché rigettino con tutto il cuore la proposta del Presidente del Consiglio dell’Unione Europea Donald Tusk di creare le cosiddette “piattaforme di sbarco” per detenere i migranti al di fuori dei confini europei. Una politica simile, introdotta dall’Australia, ha sottoposto i rifugiati a sofferenze inimmaginabili e all’isolamento. Facciamo appello ai leader europei di trovare un modo per condividere la responsabilità nei confronti dei richiedenti asilo tra i vari Paesi membri, basandosi sui principi di solidarietà ed equità.
Facciamo appello all’Europa anche per fermare il finanziamento alla guardia costiera libica per inseguire i migranti e riportarli indietro nei centri di detenzione in Libia dove sono stati perpetrati abusi orribili.
Facciamo appello al Ministro italiano dell’Interno, Matteo Salvini, affinché accantoni il piano di registrare ed espellere le persone Rom che abitano in Italia e piuttosto pianificare insieme alla società civile come poter integrare al meglio le minoranze, inclusi i migranti, che sono una risorsa per il nostro Paese.
Facciamo appello al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di abbandonare la cosiddetta politica della tolleranza zero che sta producendo una separazione forzata dei bambini dalle loro famiglie al confine con il Messico, e trovare un percorso sostenibile per le persone senza permesso che continuano a contribuire al successo dell’America proteggendo appieno i loro diritti.
La nostra esperienza sia nei Paesi d’origine che in quelli d’arrivo dei migranti ci dice che muri, recinzioni di filo spinato e armi non fermeranno persone disperate dal cercare un futuro migliore. Invece, facciamo appello a tutti i governi di focalizzarsi sul fermare violenti conflitti, cambiamento climatico, land grabbing, evasione fiscale e crescenti disuguaglianze che stanno spingendo le persone a lasciare le proprie case e mettere a rischio le proprie vite.