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Il Brasile è il quinto Paese più vasto al mondo, con una popolazione di 210 milioni di abitanti, tendenzialmente molto giovane, distribuita in gran parte in aree urbane.
Il Paese si sta lentamente riprendendo dalla più grave recessione economica della sua storia. Tra il 2015 e il 2017, infatti, il suo PIL ha subito una contrazione di circa il 7%.
Le ultime elezioni, svoltesi nel 2018, hanno decretato la vittoria di Jair Bolsonaro, ex capitano dell'esercito, quale nuovo Presidente del Brasile e sono state caratterizzate da momenti di violenza, minacce, attentati e omicidi, che le hanno rese tra le elezioni più violente di sempre.
Il Brasile è un Paese storicamente caratterizzato da disuguaglianze socio-economiche. E’ netto il divario tra le regioni del Nord, più povere, e quelle del Sud, più ricche ed industrializzate.
Sono più di 55 milioni (circa il 26,5% della popolazione) le persone che vivono con meno di 1,90 dollaro al giorno. La società è afflitta da gravi squilibri sociali, determinati soprattutto da notevoli disparità nella distribuzione del reddito e delle proprietà terriere. Basti pensare, infatti, che lo 0,91% dei proprietari terrieri detiene il 45% delle aree coltivabili.
Inoltre, più del 2,5% della popolazione soffre di malnutrizione.
Nel Paese, la percentuale di donne analfabete si attesta intorno al 19,4%, un dato ancora preoccupante nonostante il tasso continui a diminuire dal 2006.
Il fenomeno della violenza di genere rappresenta un problema profondo per la società; dal 2007, i casi di stupro sono aumentati quasi dell’11%, passando dai 13,3 casi ogni 100.000 abitanti del 2007 ai 24,4 casi ogni 100.000 abitanti di oggi.
Lavoriamo in Brasile dal 1999, anno in cui abbiamo aperto i nostri uffici a Rio de Janeiro e a Recife. Attualmente, operiamo in 13 Stati del Paese.
Nel 2018 abbiamo lavorato per promuovere i diritti delle donne, a livello locale e nazionale, partendo da tre assi tematici: donne e agroecologia; donne e città; donne e politica.
In Brasile, la popolazione femminile ha dovuto lottare per avere accesso alla vita politica.
In un Paese dove le donne rappresentano il 51% della popolazione, nei Parlamenti la rappresentanza femminile è ancora solo al 15%. Per questo motivo nello Stato del Pernambuco, grazie a 6 programmi, abbiamo lavorato per accrescere la consapevolezza della popolazione sull’importanza della partecipazione politica delle donne e, lo scorso anno, 10 donne si sono candidate e sono state elette.
Insieme ai nostri partner, abbiamo portato avanti una battaglia contro un progetto di legge chiamato “Scuola senza festa”, che mira a proibire ogni forma di educazione sessuale e di promozione dei diritti umani nelle scuole, in particolar modo quelli della comunità LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender).
In tutto il Paese, difendiamo la agroecologia dando visibilità all’impegno delle donne nell’utilizzo delle tecniche agroecologiche. Sul tema, è anche stata realizzata una ricerca sui conflitti terrieri nella regione di Matopiba e 2 policy briefs sulla legge che colpisce la comunità del Cerrado. Siamo molto impegnati anche nella battaglia per la difesa dei diritti delle donne che raccolgono impegnate nella coltivazione del cocco (movimento MIQCB).