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Nonostante la situazione politica sia in costante miglioramento grazie all'attuale Presidente Samia Suluhu Hassan che si sta dimostrando sempre più aperta al dialogo e in Parlamento si stanno affrontando diversi argomenti con maggiore confronto tra i partiti, la stabilità interna che caratterizza da anni la Tanzania non si è ancora tradotta in una consistente prosperità economica per la popolazione: il 49,1 % delle persone vive ancora al di sotto della soglia di povertà e quasi l’80% della popolazione vive in zone rurali
Il Paese è molto tranquillo e pacifico, non ci sono proteste e conflitti, ma i problemi più gravi che la popolazione deve affrontare ogni giorno sono causati dal cambiamento climatico: le piogge sono sempre più scarse, anche durante la stagione delle piogge che va da fine febbraio a inizio maggio.
La sussistenza delle famiglie si basa prevalentemente sull’agricoltura, sulla pesca e l’allevamento, pratiche che sono però difficili da sostenere a causa delle condizioni climatiche poco favorevoli. Più di 17 milioni di persone soffrono di malnutrizione.
54 bambini su 1.000 non superano il quinto anno di vita, a causa principalmente della malaria, della polmonite e della dissenteria. L’analfabetismo è una delle piaghe più profonde della società e la violenza fisica o sessuale sulle donne continua ad essere un problema consistente, che riguarda il 44% della popolazione femminile del Paese.
Abbiamo iniziato a lavorare in Tanzania nel 1998, per combattere povertà e l’ingiustizia sociale.
Lavoriamo nel Paese promuovere i diritti delle donne: organizziamo corsi di formazione per sensibilizzare le comunità sull’importanza della retribuzione del lavoro di cura per le donne. In particolare, all’interno di un progetto realizzato a Zanzibar, abbiamo lavorato per rafforzare l’empowerment delle donne, per promuovere maggiori opportunità economiche e migliorare il controllo delle risorse economiche.
Abbiamo organizzato momenti di sensibilizzazione per le donne su come la dipendenza dagli uomini incrementi i rischi di violenza e abusi in casa e al termine degli incontri, le donne hanno appreso che è possibile condividere il peso del lavoro domestico con gli uomini e come l’indipendenza economica sia fondamentale per cambiare e riequilibrare la correlazione tra potere e risorse all’interno del nucleo familiare.
Per quanto riguarda le attività relative all’agricoltura e all’agroecologia, lavoriamo molto con gruppi di donne contadine e con gruppi di giovani. Siamo focalizzati soprattutto sul tema del cambiamento climatico e su come affrontarne l’impatto e i problemi. Forniamo formazione sul tema dell’agroecologia e su come coltivare i terreni in modo sostenibile, senza l’uso di fertilizzanti chimici.
In risposta alle catastrofi naturali, abbiamo sviluppato un programma di agro-ecologia nel distretto di Singida, con il duplice scopo di diversificare le opzioni alla base della sicurezza alimentare e coniugare all’utilizzo di pratiche agricole ecologiche il miglioramento delle relazioni di genere sia a livello familiare che comunitario.
Grazie a questo progetto i piccoli agricoltori hanno rafforzato le proprie conoscenze sulla coltivazione dei legumi e si sono organizzati in gruppi.