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Migranti economici, rifugiati e richiedenti asilo: non facciamo distinzione tra chi scappa dalla fame, dalla guerra o parte alla ricerca di una vita migliore. Vogliamo per loro lo stesso diritto a migrare e la possibilità di entrare in maniera legale e sicura.
Crediamo in una società solidale e accogliente che mette al centro i diritti umani delle persone, contrastando l’esclusione sociale e favorendo l’integrazione. Crediamo nella cittadinanza inclusiva.
La libertà di circolazione è adesso un privilegio per pochi cittadini del mondo.
Per noi di ActionAid migrare è un diritto e in un mondo sempre più globalizzato è fondamentale riconoscere il carattere strutturale, universale e inarrestabile della migrazione, troppo spesso trattata come un fenomeno emergenziale. Crediamo che favorire ingressi legali e sicuri sia una soluzione importante contro abusi, violenze e violazioni dei diritti che i migranti subiscono oggi in viaggio, nei paesi di transito, e sulle frontiere alle porte dell’Europa.
Mettere le persone al centro vuol dire riconoscere i bisogni e i desideri di un essere umano indipendentemente dalla sua condizione giuridica.
Migranti economici, rifugiati, richiedenti asilo. Non facciamo distinzione, per noi sono persone, a cui deve essere garantita un’accoglienza dignitosa quando arrivano sul nostro territorio.
Una democrazia non può chiudere le sue porte davanti a chi ha bisogno d’aiuto. Una democrazia che non è in grado di includere nuovi cittadini, rischia di erodere le proprie basi e la qualità dei processi di partecipazione.
Il nostro obiettivo in questi anni sarà quindi quello di contribuire a migliorare le politiche relative a ingresso, transito e accoglienza affinché sia garantito il rispetto dei diritti umani fondamentali, delle norme internazionali e della Costituzione italiana. L’accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati è un diritto che va assicurato loro, non una concessione. Devono essere gli enti locali – al pari delle altre funzioni amministrative – ad agire da garanti di un’accoglienza pubblica, virtuosa, integrata e diffusa.
Vogliamo partecipare attivamente alla realizzazione di una cittadinanza inclusiva, affinché i migranti siano cittadini a pieno titolo nella nostra società.
Per questo nei prossimi mesi e anni monitoreremo il sistema dell’accoglienza e le possibilità che esso offre ai migranti di integrarsi nella nostra società, avanzando proposte per il miglioramento della normativa e dei servizi.
Lavoreremo anche a diretto contatto con i migranti arrivati nel nostro Paese aiutandoli a inserirsi nella comunità, anche attraverso la creazione di reti relazionali che permettano alle persone di partecipare pienamente alla vita pubblica e di vedere riconosciuti i propri diritti all’istruzione, all’abitare e al lavoro.
Per fare questo è però necessario garantire trasparenza sull’uso delle risorse.
Mapperemo e monitoreremo i fondi investiti nel sistema di accoglienza dedicato a richiedenti asilo e titolari di una forma di protezione. Vogliamo un sistema trasparente e funzionale, capace di soddisfare al meglio le necessità di chi vi alloggia, di garantirne i diritti e di rispondere alle domande dei cittadini riguardo il funzionamento e i costi dell’accoglienza.
Vogliamo che sia rispettato il diritto all’informazione e la possibilità di accesso per la società civile alle strutture e ai relativi dati amministrativi (bandi, modalità e importo di assegnazione, flusso di persone, geolocalizzazione dei centri, etc).
Il nostro obiettivo è migliorare il sistema di accoglienza, i suoi servizi e le sue strutture, individuando lo standard minimo che deve essere garantito e distinguendo in maniera inequivocabile l’accoglienza degna di questo nome dal “business” costruito sulle spalle di chi la gestisce onestamente e delle persone accolte.
Il miglioramento del sistema d’accoglienza dovrà necessariamente comprendere una chiara e netta distinzione tra le vere e proprie strutture di accoglienza dai centri di detenzione finalizzati alla classificazione dei migranti o al rimpatrio, non solo nel racconto pubblico ma anche nell’allocazione delle risorse.
Aiutiamoli a casa loro? Sì, ma per il motivo giusto.
La cooperazione allo sviluppo deve essere guidata dalla solidarietà e dalla voglia di contrastare la povertà. L’obiettivo non può e non deve essere quello di bloccare le migrazioni. Le migrazioni rappresentano sempre una soluzione e mai un problema per le persone che scelgono di partire. Vogliamo una cooperazione svincolata dall’idea del controllo dei flussi e delle frontiere, capace di intervenire sulle cause delle disuguaglianze e di proteggere e realizzare i diritti umani di tutti.
I migranti non sono un pericolo da respingere alle frontiere, ma persone in fuga da fame, guerre e povertà.