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Storie di attivismo youth-led in Italia e Tanzania

Il cambiamento climatico è una delle sfide più gravi della nostra era, con impatti globali che vanno dall’aumento delle temperature al riscaldamento globale, l’innalzamento del livello del mare, e la perdita di biodiversità. Le sue conseguenze, che colpiscono principalmente le comunità vulnerabili, aggravano le disuguaglianze sociali già esistenti, e richiedono una risposta unitaria da parte di tutti i Paesi. 

Per contrastare questa crisi, noi di ActionAid Italia abbiamo lanciato un bando di regranting che finanzia 5 progetti youth-led orientati alla contro-narrazione climatica e all’attivismo giovanile. Abbiamo intervistato attivisti e attiviste in Tanzania, dove, grazie al network Global Platform, sono emerse storie di resilienza e impegno nella lotta contro il cambiamento climatico. 

Tutto questo è stato possibile grazie al progetto Changemakers for Climate Justice, che mira a promuovere la consapevolezza sulla giustizia climatica e lo sviluppo sostenibile attraverso azioni concrete portate avanti da giovani attivisti, i changemakers, in Italia e in Tanzania.  

Continua a leggere per scoprire come i giovani stanno affrontando la crisi climatica con soluzioni creative, che spaziano dalla protezione ambientale alla sensibilizzazione della società civile. 

Nel distretto di Kilwa ad esempio, i giovani attivisti di Maliwe Taaluma stanno facendo la differenza. Composto da 19 ragazzi e ragazze provenienti da tre villaggi intorno al lago Maliwe, questo gruppo ha intrapreso un’importante azione per salvaguardare l’ecosistema del lago minacciato dalla pesca intensiva e dalla deforestazione. Hanno piantato oltre 400 alberi, fermato la pesca illegale, e sensibilizzato le comunità locali sulla protezione di questa risorsa naturale. 

Abbiamo incontrato Said e Karim che ci hanno raccontato di come questo sia stato possibile rivolgendosi alle leadership dei diversi viaggi.  

Guarda la loro intervista per saperne di più. 

A Kilwa, la coltivazione delle alghe è un’attività fondamentale, utilizzata per produrre alimenti e cosmetici. Tuttavia, il riscaldamento delle acque ha reso questa pratica sempre più pericolosa. Per far fronte a questa difficoltà, i giovani agricoltori si stanno organizzando in gruppi per continuare a coltivare le alghe in sicurezza, affrontando la sfida climatica con cooperazione e innovazione. In questo caso l’attività è portata avanti principalmente dalle donne, che partecipano anche ad altre attività proposte da noi di ActionAid, come il “women’s circle”, un gruppo di informazione e riflessione sui diritti delle donne. Per noi promuovere l’imprenditoria femminile è fondamentale per favorire l’empowerment e ridurre le diseguaglianze di genere.  

Torniamo adesso in Italia, per parlare di un progetto in Campania.  

A Napoli, il Wimby World is My Backyard è un festival che stimola il dibattito sulla giustizia climatica attraverso l’arte. In collaborazione con il Movimento Migranti Rifugiati Caserta, il festival ha ospitato un workshop di scrittura musicale sul tema delle diaspore ambientali, dando voce alle comunità migranti per raccontare come il cambiamento climatico li ha costretti a lasciare le loro terre. 

Guarda il video su Instagram.

Il progetto GEA (Giovani per l’Educazione Ambientale) coinvolge giovani e residenti nel processo di rigenerazione urbana dei quartieri di Fuorigrotta, Cavalleggeri, Agnano, Bagnoli e Coroglio, che hanno subito un pesante impatto ambientale e sociale a causa della dismissione dell’ex area industriale dell’Italsider.  

Questo ha contribuito a una sensazione di abbandono e disperazione tra i residenti. In questo contesto, è fondamentale coinvolgere attivamente i giovani e la comunità nel re-immaginare i luoghi in cui vivono.  

Attraverso attività come laboratori sulla biodiversità marina e pedalate sociali, il progetto promuove comportamenti sostenibili e sensibilizza la comunità locale sui problemi ambientali. 

In Bassa Bresciana, il progetto Cambia-menti dell’associazione Chirone incoraggia i giovani a riflettere sulla sostenibilità alimentare. In un territorio segnato dall’industria zootecnica intensiva e l’inquinamento, i ragazzi e le ragazze propongono un approccio innovativo per educare le scuole e le comunità locali a utilizzare il cibo come leva per la sostenibilità ambientale

CAMBIA-MENTI rende i giovani protagonisti del cambiamento attraverso dei percorsi formativi nelle scuole e un ricettario che proponga nuovi modi di usare il cibo come leva di cambiamento.  

Restando in Italia, ad Agrigento, dove la siccità è una sfida crescente, il progetto Bonamuruni cerca di sensibilizzare i cittadini sulla gestione dell’acqua.  

In questa città è impossibile non notare le decine di cisterne per la raccolta dell’acqua sopra i tetti dei palazzi. La città e l’intera Sicilia soffrono maledettamente le conseguenze di una siccità sempre più grave e prolungata legata ai fenomeni del cambiamento climatico, ma sono afflitte anche dalla pessima gestione delle risorse. 

La soluzione? Bonamuruni! Sede di un’antica fontana in pietra è l’unico luogo della città in cui l’acqua c’è sempre e, da centinaia di anni, è l’unica soluzione alla sete degli agrigentini. Ma sempre pieno di persone con in mano un bidone bianco da riempire, la fontana è anche simbolo di rassegnazione. Bonamurini project, dell’associazione Tierra Techo Trabajo, intende attivare i cittadini ribaltando la rassegnazione in azione consapevole attraverso una raccolta di storie tra cittadini e agricoltori e un reportage di giornalismo partecipativo.  

Il progetto Narrazioni Eco-Logiche a Trani sfida il modello di turismo massivo che inquina e degrada la città. Con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini del centro storico attraverso arte e role-play, il progetto propone esperimenti di pedonalizzazione e nuove idee per una città più sostenibile

Le storie di questi changemakers in Italia e Tanzania sono testimonianze potenti di come la giustizia climatica possa essere affrontata da giovani determinati, impegnati a cambiare il mondo con azioni concrete. Questi progetti fanno parte del programma Changemakers, finanziato da AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) e sviluppato da ActionAid International Italia con Italia – Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita – Cesvi – Fondazione CIMA – Centro internazionale in Monitoraggio Ambientale – INDIRE Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa – Pandora Società Cooperativa Sociale Onlus – WeWorld Onlus.  

In Tanzania, la storia è stata raccolta da Carlo Furgeri – montaggio di Kitchen. 
Le storie in Italia sono state documentate da Camilla Miliani – con il supporto di WeWorld e ActionAid Italia – nell’ambito del bando di regranting parte del progetto Changemakers. 

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