Questo sito utilizza cookie tecnici per migliorare la tua navigazione e cookie di analisi statistica di terze parti. I cookie di analisi possono essere trattati per fini non tecnici da terze parti.
Se accetti di navigare in questo sito, acconsenti all’uso di tutti i cookie e, in particolare, per permetterci di usare cookie di profilazione per aggiornarti sulle nostre attività in maniera personalizzata.
Se vuoi saperne di piĂą Clicca qui.
15 Marzo 2017
"La settimana scorsa, insieme allo staff di ActionAid, sono stato a visitare i luoghi colpiti dal sisma in Centro Italia.
Non sapevo cosa aspettarmi e durante tutto il viaggio da Milano fino a Pescara del Tronto – prima tappa della visita – nella mia testa continuavano a scorrere le immagini viste in televisione nei mesi scorsi. In casi del genere è difficile rendersi conto davvero della situazione finché non si ha modo di vedere con i propri occhi cosa è accaduto.
La curiosità e la voglia di dare il mio piccolo contributo era ed è tanta, e ho approfittato del viaggio per farmi spiegare dallo staff di ActionAid cosa avremmo fatto nel corso della giornata e quali fossero le problematiche principali della popolazione locale.
La prima tappa è stata la frazione di Pescara del Tronto, una delle più colpite dal primo terremoto, quello di agosto. Visitiamo la zona industriale, ora identificata per i SAE, le Soluzioni Abitative di Emergenza: purtroppo ennesimi ritardi stanno facendo slittare la data di consegna.
Subito dopo incontriamo i ragazzi di Arquata Potest e Pescara del Tronto 24/08/2016 Onlus , associazioni con cui ActionAid collabora. Sono un gruppo di giovani costituitosi nel 2011 con l’obiettivo di organizzare eventi culturali e di aggregazione sociale, mantenendo vive le tradizioni del posto. Ci raccontano delle difficoltà di restare uniti dopo i terremoti, che hanno obbligato molti a sfollare lontani. La notte del sisma si sono salvati uscendo dalla finestre, mentre le loro case crollavano. Resto molto colpito dal loro racconto e insieme decidiamo di visitare la zona rossa di Pescara del Tronto e Arquata.
Lo scenario è impressionante: i paesi sono crollati completamente e la frana del monte su cui sono costruiti ha coinvolto anche la Salaria, una delle principali arterie della zona. In giro solo macerie, cani randagi, qualche contadino, ma soprattutto militari e vigili del fuoco che continuano a fare sopralluoghi e mettere in sicurezza la zona. Non sembra un lavoro semplice. Pescara del Tronto e Arquata sembrano due paesi fantasma ed è difficile immaginare che solo pochi mesi fa qui c’erano case, una scuola, attività commerciali...
Dopo la visita a Pescara del Tronto e Arquata, pranziamo al Ponticello, l’unica attività aperta in zona e una delle pochissime in tutto il cratere sismico. Qui conosco i ragazzi di Chiedi alla polvere, tutti tra i 17 e i 23 anni di Arquata del Tronto, che hanno deciso di fondare un’associazione per raccontare il loro territorio. L’idea è nata in una tendopoli, nei giorni dell’emergenza. Avevano voglia di fare qualcosa e ActionAid li ha aiutati a costituire una piccola redazione, dandogli tutto il necessario e organizzando degli incontri formativi con giornalisti e fotografi. Sono molto affezionati al loro paese natale e vogliono fare il possibile per far ripartire la comunità .
Prima di ripartire per Milano facciamo in tempo a visitare anche la zona rossa di Spelonga, da cui si vede tutta la valle e Pescara del Tronto.
In macchina ripenso alla giornata… sono rimasto emozionato e toccato dai racconti dei sopravvissuti, che allo stesso tempo mi hanno trasmesso anche tanta voglia di fare.
Proprio in questo periodo ActionAid ha cominciato anche le attività nelle scuole: tornare a scuola dopo un’esperienza traumatizzante come un terremoto non è semplice per bambini e ragazzi. L’edilizia scolastica ha subito grossi danni e la maggior parte delle scuole del cratere sismico sono inagibili. Molte classi hanno saltato intere settimane di scuola, per poi riprendere le attività nelle tendopoli o in strutture temporanee. A Camerino, una delle località dove ActionAid lavora, le lezioni sono riprese in dei container. Così sono stati organizzati degli incontri per parlare del territorio e di come farlo ripartire e per affrontare la paura. Gli insegnanti hanno anche avuto occasione di incontrare i colleghi dell’Aquila, che purtroppo hanno già affrontato questa difficile esperienza, per farsi consigliare su come aiutare gli alunni nel dopo sisma. E’ un percorso importante e c’è ancora tanto da fare. Sicuramente non mi dimenticherò di questa giornata, come non mi dimenticherò di chi ho conosciuto e torno a casa ancora più convinto di voler fare la mia parte insieme ad ActionAid".
Photo@:Â Angelo Emma