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Un progetto per colmare il divario tra cittadinanza e istituzioni europee 

A cura di Patrizia Caruso – Responsabile Unità Resilience


Le politiche e i fondi europei giocano un ruolo cruciale nel plasmare il futuro delle nostre comunità. Ciononostante, il divario informativo tra le istituzioni europee e la cittadinanza circa l’utilizzo dei fondi europei rimane una sfida importante.  

Quanti di noi sentono spesso parlare di fondi europei, fondi coesione e PNRR senza avere reale contezza di come questi fondi funzionino, vengano spesi e quali cambiamenti generino? 

Nel sondaggio “Nuovi Europei”, pubblicato da Scomodo nel 2024 , intervistando 10.000 italiani di età compresa tra i 16 e i 35 anni, è emerso che mentre il 65% si è dichiarato europeista o fortemente europeista, il 44% ha dichiarato di non sapere nulla del PNRR e solo il 7% si è detto ben informato

Eppure, i fondi europei sono qualcosa di molto concreto e vicino: il viadotto che attraversiamo in viaggio, il treno che ci porta dall’aeroporto al centro della nostra città, la nuova pista ciclabile che abbiamo appena attraversato, la scuola di nostra figlia resa più sicura dai lavori di prevenzione sismica, ma anche la casa di accoglienza per donne fuoriuscite da percorsi di violenza, la riqualificazione di quartieri di edilizia popolare, gli interventi per prevenire il rischio esondazione di un fiume. 

I fondi europei sono fondi pubblici, che in qualche modo appartengono a ciascuno di noi ed è nostro diritto aspettarci che vengano spesi nel migliore dei modi per restituire a persone e territori infrastrutture e servizi che migliorino la qualità della vita. Sono quindi un bene comune e l’averne cura, chiedere informazioni e fare proposte su come vengono utilizzati, sorvegliare che vengano spesi in modo opportuno, sono un diritto e un dovere di tutti e tutte. 

Lo sanno bene le centinaia di persone che in tutta Italia si attivano per monitorare i progetti finanziati dai fondi Coesione e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dedicando il loro tempo a cercare e chiedere i dati, studiare i documenti di progetto e le gare d’appalto, intervistare i responsabili, fare sopralluoghi sui cantieri e segnalare ciò che non funziona alle amministrazioni pubbliche responsabili, non di rado permettendo di migliorare l’andamento dei lavori, l’efficacia degli interventi o addirittura contribuendo a prevenire fenomeni di corruzione. 

Sono le loro storie che hanno nutrito il progetto AwareEU, realizzato da noi di ActionAid Italia insieme a Info.Nodes, Monithon e OnData e in collaborazione con l’Associazione Italiana Comunicatori Pubblici, con l’obiettivo di produrre e diffondere informazioni e contenuti relativi all’impatto della Politica di coesione e del PNRR in Italia per contribuire a rendere la cittadinanza più consapevole della loro importanza e impatto. 

Le Politiche Coesione dell’Unione Europea sono il cuore degli investimenti europei destinati a ridurre le disuguaglianze tra le regioni e a sostenere le economie degli Stati membri. Ogni anno, ingenti risorse vengono destinate a progetti che spaziano dalla sostenibilità ambientale alla rigenerazione urbana, dalla creazione di nuovi posti di lavoro all’inclusione sociale. L’Italia è uno dei principali destinatari di grandi quantità di questi fondi con l’obiettivo di colmare il divario tra le sue regioni meno sviluppate (la maggior parte delle quali si trova nel Sud) e il resto del Paese, e di migliorare la qualità della vita delle persone. 

Proprio in questi giorni, in cui al livello europeo si discute della loro possibile riduzione per alimentare il piano di riarmo dell’Unione, è più che mai importante che tutti e tutte noi siamo coscienti del loro valore e impatto sui nostri territori e sulle nostre vite.  

Accanto e insieme alle politiche di coesione, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), avviato in risposta alla crisi economica causata dalla pandemia, mira a stimolare la crescita economica, l’occupazione e l’innovazione attraverso un vasto programma di riforme e investimenti. Il PNRR è uno strumento fondamentale che dovrebbe, almeno nelle intenzioni, contribuire in modo decisivo alla modernizzazione delle infrastrutture, alla transizione ecologica e alla digitalizzazione del Paese. 

L’assenza, scarsità o inadeguatezza di dati e informazioni che consentano all’opinione pubblica di valutare l’avanzamento e l’efficacia dei progetti possono avere gravi conseguenze sulla percezione pubblica dell’uso di questi fondi ed in generale dell’impatto delle politiche europee. Per quanto riguarda il PNRR, ad esempio, non è raro osservare, anche negli articoli pubblicati dai media nazionali, narrazioni contrastanti sullo stato di avanzamento del piano e dei suoi progetti: da un lato, chi afferma che nel complesso il PNRR sta rispettando le previsioni e, dall’altro, chi sostiene che è in forte ritardo. La necessità di avere maggiore chiarezza sull’andamento di un piano così importante per il nostro Paese, sulle scelte di allocazione effettuate e sull’andamento delle singole iniziative finanziate ha portato nel tempo a numerose richieste di trasparenza portate avanti dalle organizzazioni della società civile riunite attorno all’Osservatorio Civico PNRR e alla campagna #datibenecomune che hanno recentemente portato alla pubblicazione di tutti i dati di avanzamento dei progetti, un passo indispensabile per poter monitorare l’andamento complessivo del Piano.  

Uno dei pilastri della resilienza sociale per noi di ActionAid è il concetto di accountability sociale: un processo in cui le amministrazioni pubbliche, nel rendere conto del loro operato, si confrontano con la cittadinanza in modo aperto e trasparente. Questo confronto deve essere basato su dati concreti e informazioni chiare, che permettano alle persone di comprendere come vengono utilizzati i fondi pubblici e come vengono prese le decisioni che influenzano la loro vita quotidiana. 

In questo processo, i cittadini e le cittadine devono avere la possibilità di fare domande, ottenere risposte e proporre miglioramenti che le istituzioni devono realmente prendere in considerazione. Non si tratta solo di ascoltare, ma di un impegno concreto da parte delle amministrazioni per migliorare le proprie azioni in base alle esigenze della comunità. 

La trasparenza è fondamentale in questo processo. Grazie a dati e informazioni aperte e accessibili, le persone possono formarsi un’opinione con un dibattito pubblico basato su dati ed evidenze. Questo permette il monitoraggio civico, inteso come attività di controllo, verifica e raccolta di proposte da parte dei cittadini, singolarmente o in comunità. I feedback raccolti aiutano le amministrazioni pubbliche a valutare e, se necessario, correggere le proprie azioni. In questo modo, il processo diventa un’opportunità per migliorare la qualità della democrazia e riequilibrare il potere nella società

Le attività di monitoraggio civico sono fondamentali per raccogliere informazioni preziose sui progetti in corso, scoprire storie di successo e fare luce su eventuali criticità. Il progetto AwareEU ha fatto proprio questo, dando voce alle persone e trasformando le informazioni raccolte nei report di monitoraggio civico in contenuti giornalistici e infografiche, facilmente comprensibili e accessibili. 

Essere adeguatamente informati sulle opportunità che derivano dai fondi europei e su come vengono utilizzati consente a cittadini e cittadine di valutare con consapevolezza le scelte e l’operato delle istituzioni e dunque di partecipare attivamente alla vita democratica. E’ quindi un diritto irrinunciabile di tutte e tutti noi. 

La partecipazione di cittadine e cittadini è al centro del podcast “La mia parte”, la cui nuova edizione speciale è dedicata proprio ai fondi europei e al progetto AwareEu. In ogni puntata, dopo un approfondimento sui fondi europei, studentesse e studenti di quattro scuole italiane, guidate da docenti ed esperti, raccontano l’esperienza di monitoraggio civico portata avanti con la loro classe.

Monitoraggi avvenuti su progetti molto concreti: dalla bonifica del Mar Piccolo di Taranto, alla riqualificazione di un immobile sottratto alla criminalità organizzato e adibito a centro antiviolenza, dalla sicurezza idrogeologica allo stato di salute dei nostri ghiacciai.  

Il podcast è una produzione Chora Media in collaborazione con noi di ActionAid e raccontata dalla host Flavia Carlini.  

Per saperne di più sul progetto Aware EU

Per saperne di più sui fondi coesione e il PNRR, guarda le Videopillole

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