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ActionAid

13 Settembre 2024

Spazi civici, partecipazione e processi elettorali

ActionAid fa il punto con la società civile 

A cura di Marco De Ponte, Segretario Generale ActionAid 


I processi elettorali non sono solo un momento in cui i cittadini esprimono il proprio voto, ma rappresentano un bene pubblico da proteggere e valorizzare, assicurando che restino accessibili e aperti a tutti e tutte. 

Se ne discute al Festival della Partecipazione nel corso dell’incontro “Spazi civici, partecipazione e processi elettorali” dove, insieme ad altre organizzazioni, ActionAid prosegue il lavoro sul tema della qualità della democrazia, dando continuità all’omonimo rapporto che l’organizzazione pubblica ogni due anni. 

Partecipazione civica e inclusività: a che punto siamo?  

A differenza dei partiti, l’impegno della società civile organizzata non si esprime nella ricerca del consenso in fase elettorale, ma si estende alla costruzione di un ambiente informato e consapevole, capace di influenzare positivamente le politiche pubbliche. In questo modo è possibile garantire che i cittadini prendano parte in modo attivo ai processi democratici, rendendo le elezioni non solo uno strumento di definizione delle rappresentanze, ma anche di confronto collettivo. 

ActionAid, nel dialogo con altre reti ed organizzazioni civiche, aveva già riportato come l’esperienza delle elezioni del 2022 avesse messo in luce gravi carenze: la riduzione degli spazi di dialogo con i partiti aveva limitato fortemente il contributo dei corpi intermedi della società civile. 

Le elezioni europee del 2024 hanno rappresentato un nuovo banco di prova per verificare il coinvolgimento dei cittadini organizzati, in particolare dei giovani e delle comunità vulnerabili. Tra le azioni promosse dalle organizzazioni della società civile si sono distinte lo sviluppo di piattaforme elettorali, la creazione di questionari per sondare le posizioni dei candidati e l’utilizzo di scorecards per valutare l’operato delle forze politiche. Questi strumenti non solo sensibilizzano l’elettorato, ma informano anche i partiti, aiutandoli a rispondere meglio alle esigenze dei cittadini.  

Pur verificando che per molti soggetti l’esito dell’ultimo appuntamento elettorale è stato deludente in termini di ampiezza degli spazi offerti alla partecipazione pubblica, l’esperienza ha dimostrato la necessità di continuare ad investire nel ruolo dei corpi intermedi per rendere i processi elettorali davvero inclusivi, pena un’affluenza sempre in decrescita. 

A ciò si aggiunga la scarsa efficacia degli spazi civici istituzionalizzati nel promuovere un dialogo significativo tra società civile e istituzioni. Molti di questi, infatti, pur esistendo formalmente, operano in modo limitato e incontrano ostacoli che ne riducono impatto e rappresentatività, ampliando il solco tra cittadini e politica. 

Guardando al futuro: priorità strategiche per una democrazia inclusiva 

In un momento storico segnato da una profonda crisi delle rappresentanze, è essenziale che le organizzazioni della società civile si impegnino a rendere concreta la partecipazione di persone e comunità. Sono infatti solo le persone e le comunità che, organizzate nella protesta e nella proposta, possono favorire una fruttuosa negoziazione di potere tra parti sociali, per una maggiore giustizia sociale. 

ActionAid evidenzia dunque quattro priorità strategiche 

  • Coordinamento delle organizzazioni della società civile: necessario per amplificare l’impatto delle iniziative civiche. Ciò permetterà di ottimizzare gli sforzi, rafforzando l’influenza di cittadini organizzati nel dibattito pubblico e di conseguenza verso le rappresentanze. 
  • Comunicazione accessibile e inclusiva: è necessario utilizzare un linguaggio chiaro e diretto, soprattutto per coinvolgere i giovani, spesso maggiormente alienati rispetto alle tornate elettorali. Piattaforme digitali, social media e incontri nelle scuole possono diventare strumenti efficaci per raggiungerli e sensibilizzarli. 
  • Protezione degli spazi civici: è essenziale tutelare la funzione degli spazi civici già esistenti, come previsto per legge. Le organizzazioni della società civile devono rivendicare con vigore il proprio ruolo di articolazione degli interessi generali e alzare la propria voce, nei confronti delle istituzioni. 
  • Centralità del Parlamento e democrazia diretta: restituire centralità al Parlamento rispetto all’Esecutivo è cruciale, così come promuovere iniziative di democrazia diretta, quali proposte di legge di iniziativa popolare su temi come il finanziamento dei partiti e la partecipazione civica o referendum popolari come quelli sulla cittadinanza e l’autonomia differenziata. 

L’impegno dell’associazionismo con ambizioni trasformative e non sostitutive del welfare pubblico risulta vitale per mantenere il tessuto democratico vivo e dinamico, garantendo qualità alla democrazia italiana, a prescindere dalle maggioranze politiche. 

Leggi il  testo integrale dell’analisi “Associazionismo, processi elettorali e rappresentanza dell’interesse generale”

  

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