Questo sito utilizza cookie tecnici per migliorare la tua navigazione e cookie di analisi statistica di terze parti. I cookie di analisi possono essere trattati per fini non tecnici da terze parti.
Se accetti di navigare in questo sito, acconsenti all’uso di tutti i cookie e, in particolare, per permetterci di usare cookie di profilazione per aggiornarti sulle nostre attività in maniera personalizzata.
Se vuoi saperne di più Clicca qui.
5 Luglio 2017
ActionAid Senegal lavora nel paese da circa 17 anni. La Direttrice del paese africano, Ifeoma Charles-Monwuba, ci racconta qual è il clima che si respira in queste ultime settimane di campagna elettorale:
“Il prossimo 30 luglio in tutto il Senegal si voterà per eleggere i 165 esponenti del Parlamento. La campagna elettorale vede sei coalizioni contendersi i seggi. Le prossime elezioni legislative segneranno un punto di svolta decisivo nell'evoluzione politica del paese”. Infatti, possono essere considerate come il primo turno delle elezioni presidenziali del 2019, dati i livelli di schieramento tra tutti i partiti politici. Le opposizioni sono decise a prendere la maggioranza all'Assemblea Nazionale, per gestire le elezioni presidenziali nel 2019 da una posizione privilegiata. Se l’opposizione costituirà la maggioranza dell'Assemblea Nazionale la sera del 30 luglio 2017, il capo del governo si farà strada creando qualche instabilità, forse anche una crisi istituzionale”.
Ifeoma continua: “A giudicare dai toni del dibattito politico tra gli aspiranti parlamentari, e anche dall'arresto del sindaco di Dakar, alla guida del suo movimento politico, le prossime elezioni in Senegal potrebbero generare conflitti. Tuttavia il caso dell’arresto del sindaco della Capitale è ancora in tribunale e potrebbe essere risolto prima delle elezioni. In generale si può dire che attualmente il clima è sereno: fortunatamente la cultura democratica del paese consente liberi dibattiti politici”.
“La società civile, composta da ONG, organizzazioni costituite dai membri delle comunità locali, esponenti del mondo accademico, associazioni giovanili, network femminili e sindacati - ci spiega la Direttrice - hanno lavorato per rafforzare la trasparenza del processo elettorale, realizzando una piattaforma nazionale per il monitoraggio delle elezioni. Questa piattaforma, creata nel 2012, ha siglato un accordo con diversi partiti politici per garantire che i candidati siano responsabili delle proprie azioni. Ciò significa, in caso di sconfitta, accettare il risultato delle elezioni, congratularsi con il candidato vincente, non fomentare disordini e procedere per via legale rimettendosi alla valutazione del Consiglio Costituzionale, se si ritiene che le elezioni non siano state trasparenti".
"L’istruzione, la gestione delle risorse naturali, la sicurezza alimentare, la disoccupazione giovanile, i diritti delle donne e le questioni sanitarie sono ancora una priorità del paese”, racconta la Direttrice, parlando delle questioni nazionali più rilevanti da affrontare. “Nonostante queste siano annoverate nel Piano Senegal Emergente (PSE) ossia la strategia nazionale per sconfiggere la povertà e dare impulso allo sviluppo del paese, le risorse allocate per raggiungere questi obiettivi entro il 2018 non sono adeguate”.
ActionAid Senegal lavora da anni per migliorare l’accountability dei governi locali.
Nel 2016 ha raggiunto interessanti risultati: sei governi locali hanno adottato delle buone pratiche per essere più trasparenti e responsabili verso le comunità che governano e 6.760 membri delle comunità hanno dichiarato di essere maggiormente coinvolti dall'amministrazione locale. Proprio ai fini del rafforzamento della trasparenza delle istituzioni, ActionAid Senegal è anche membro del Senegalese Social Forum e del CONGAD, un network di ONG che mira a promuovere lo sviluppo partecipativo dei suoi membri, il dialogo politico, sociale, economico e culturale del paese.