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ActionAid

26 Febbraio 2024

Una scuola differente parte da noi: possiamo tutto.

A cura di Tommaso Martelli (UdS)  e Corinne Reier (ActionAid) 


Negli ultimi anni si è sempre di più diffuso e rafforzato l’immaginario dei giovani come generazione disillusa, pigra e che non ha voglia di fare nulla. Ma è veramente così?  

Come emerge anche dalla seconda stagione del Podcast “La Mia Parte”, prodotto da ActionAid in collaborazione con Chora Media, la realtà dei fatti sembra essere un’altra. 

I giovani sono molto consapevoli dei problemi ma anche dei propri diritti e riescono a immaginare e introdurre delle reali alternative alle molteplici crisi che stiamo vivendo e si intersecano tra loro: crisi climatica, crisi economica, crisi dei diritti sociali e civili ma anche crisi della democrazia e rappresentanza.  

La società però non solo non riconosce il potenziale trasformativo dei e delle giovani, ma lì dove provano a far sentire la propria voce, a rivendicare spazi e diritti e a proporre alternative li reprime, stigmatizza o accusa di essere (eco)vandali. 

Le scuole sono purtroppo uno specchio della società più ampia, quando invece dovrebbero rappresentare un luogo di crescita personale e collettiva in cui si possano non solo apprendere nozioni ma si possa anche imparare ad essere cittadini attivi che non subiscono passivamente le scelte che li riguardano. Non a caso, parliamo di scuola come palestra di democrazia.  

La petizione “Possiamo tutto!” 

È a partire da queste consapevolezze che più di due anni fa come ActionAid e Unione degli Studenti abbiamo deciso di collaborare e lanciare, a partire dalle rivendicazioni del Manifesto per la Scuola Pubblica e della Piattaforma “I diritti non si meritano”, la campagna “Possiamo Tutto” per chiedere una riforma degli spazi e strumenti di partecipazione e rappresentanza studentesca.  

Da oggi è possibile firmare la nostra petizione per fare sì che gli studenti e le studentesse abbiano più potere rispetto alle decisioni che li e le riguardano.

Le nostre richieste 

A partire da bisogni e rivendicazioni di studenti e studentesse abbiamo identificato le seguenti richieste prioritarie per rafforzare la partecipazione e rappresentanza studentesca: 

  • L’aumento del numero di rappresentanti degli studenti nel Consiglio d’istituto.
  • L’istituzione in ciascun istituto superiore di una commissione paritetica docenti-studenti, finalizzata a formulare proposte riguardanti la didattica, la valutazione, l’orientamento, il PTOF (Piano dell’offerta formativa), l’istruzione integrata, le alleanze della scuola con il territorio, la didattica transfemminista, la salute e il benessere degli e delle adolescenti.
  • L’introduzione di ore curricolari obbligatorie, rivolte a studenti e docenti, dedicate ai principi della partecipazione e al funzionamento degli organi collegiali e una maggiore focalizzazione dell’educazione civica in questo ambito.
  • Il rafforzamento e l’attribuzione di potere decisionale alle consulte studentesche e agli organi nazionali di rappresentanza nell’ambito del Ministero dell’Istruzione e ampliare lo statuto delle studentesse e degli studenti.

Questa proposta permette di aumentare la decisionalità di studentesse e studenti all'interno delle loro scuole e sulle materie di loro interesse. L'obiettivo finale della nostra campagna però non riguarda la rappresentanza fine a sé stessa, ma vuole far sì che questa possa fare da ponte per permettere una partecipazione più ampia possibile dei giovani studenti e studentesse. 

Se una classe, ad esempio, volesse introdurre delle ore di educazione sessuale e all'affettività o approfondire argomenti specifici, ad oggi non avrebbe gli strumenti per farlo. L’introduzione di un organo come la commissione paritetica consentirebbe invece a studenti e studentesse di confrontarsi e avere maggiore voce in capitolo rispetto ai programmi didattici.  

Questo è solo un esempio di come aumentare la rappresentanza studentesca significhi aumentare la partecipazione, condizione essenziale per formare cittadini e cittadine emancipate e con pensiero critico, non subordinate alla società che li circonda, ma capaci di cambiarla in meglio. 

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