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15 Gennaio 2021
La ratifica all’unanimità del Senato della Convenzione OIL n. 190 sull’eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro è un’ottima notizia per l’Italia, che diventa così tra i primissimi Stati firmatari di uno nuovo strumento internazionale che riconosce il diritto a un mondo del lavoro libero dalla violenza e dalle molestie.
La Convenzione riconosce che la violenza e le molestie sono incompatibili con il lavoro dignitoso e il rispetto dei diritti umani fondamentali, evidenziando le ripercussioni sulla salute psicologica, fisica e sessuale delle persone colpite nonché sul loro ambiente familiare e sociale. Rileva inoltre che tali atti sono incompatibili con lo sviluppo di imprese sostenibili e hanno un impatto negativo sull’organizzazione del lavoro, sui rapporti nei luoghi di lavoro, sulla partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori, sulla reputazione e la produttività delle imprese.
Molto innovativo l’approccio promosso: inclusivo, integrato e dotato di una prospettiva di genere per intervenire sulle cause all’origine e sui fattori di rischio, compresi stereotipi di genere, forme di discriminazione multiple e squilibri nei rapporti di potere dovuti al genere.
In tale prospettiva, la prevenzione della violenza e delle molestie assume una rilevanza cruciale.
Lo Stato e i datori di lavoro infatti hanno l’obbligo di affermare una cultura del lavoro basata sul rispetto reciproco e sulla dignità dell’essere umano e di promuovere un ambiente generale di tolleranza zero contro comportamenti e pratiche di violenza e di molestie.
Come? Attraverso non solo l’adozione di leggi, regolamenti e risorse ad hoc, ma anche di misure specifiche di orientamento, formazione, sensibilizzazione nei luoghi di lavoro nonché di meccanismi di ricorso e di risarcimento per le vittime.
La Convenzione OIL 190 si distingue in particolare per quattro elementi, grazie al lavoro di lobbying e advocacy portato avanti in sede di stesura e discussione del documento da molti attori, inclusa la Federazione internazionale di ActionAid che ha promosso una campagna globale al riguardo.
Primo, riconosce che le molestie e la violenza di genere colpiscono sproporzionalmente donne e ragazze. Secondo, rileva che la violenza domestica può avere ripercussioni sull’occupazione, la salute, la sicurezza delle persone colpite. Terzo, stabilisce un ambito di applicazione molto ampio, ovvero tutti i settori, sia privati che pubblici, dell’economia formale e informale, di aree urbane o rurali, indipendentemente dallo status contrattuale delle lavoratrici e dei lavoratori. Infine, si applica a casi di molestie e violenza che si verificano in occasione del lavoro (posto di lavoro), in connessione con il lavoro (luoghi destinati alla pausa, al pranzo, spogliatoi, bagni, uffici retribuzione, alloggi messi a disposizione dal datore di lavoro) o che scaturiscono dal lavoro (durante gli spostamenti per recarsi al lavoro, spostamenti o viaggi di lavoro, formazione o eventi correlati al lavoro).
Alla luce della sua evidente portata innovativa e determinante, è quanto mai fondamentale che la Convenzione, che entrerà in vigore il prossimo giugno, venga ratificata celermente da più Stati possibili.
Per quanto riguarda l’Italia, la ratifica della Convenzione permette al nostro Pese di dotarsi di un ulteriore strumento di prevenzione e contrasto della violenza, allargando l’ambito di intervento al mondo del lavoro che registra una significativa percentuale di casi di violenza e di molestie.
I dati disponibili sono preoccupanti e rappresentano solo la punta dell’iceberg. Secondo l'Istat (2018), infatti, un milione e 404mila sono le donne che nel corso della loro vita lavorativa hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro. Si tratta di reati subiti nel 32,4% dei casi giornalmente, nel 17,4% settimanalmente, nel 29,4% mensilmente.
Questo quadro allarmante è in linea con i dati che noi di ActionAid raccogliamo attraverso i progetti realizzati per favorire l’empowerment socio-economico delle donne italiane e straniere impiegate in vari settori del mondo del lavoro. In particolare, attraverso il progetto Cambia Terra attivo in Basilicata, Calabria e Puglia, sono emerse con forza forme diffuse e strutturali di ricatto e violenze a cui sono sottoposte le donne impiegate in agricoltura e a cui è necessario dare pronta risposta.
Noi di ActionAid lavoriamo da anni per promuovere e tutelare il diritto delle donne a vivere una vita senza violenza, chiedendo alle istituzioni e a tutti gli attori coinvolti nella prevenzione, nella protezione e nel contrasto alla violenza di svolgere il proprio ruolo in maniera integrata, sinergica e puntuale.
In questa prospettiva, riteniamo perciò che la ratifica della Convenzione OIL 190 sia una grande occasione per l’Italia per rafforzare le politiche e il sistema anti-violenza già attivi, consentendo a tutte le lavoratrici che subiscono violenza di accedere alle misure di assistenza.
Un’occasione da non mancare per promuovere diffusamente una cultura del rispetto tra i generi negli spazi pubblici e privati, a casa e nei luoghi di lavoro.