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24 Agosto 2022
Sono trascorsi sei lunghi anni dall’ultimo sisma che ha provocato in Italia vittime e devastazione di un ampio territorio del nostro Paese, ricompreso tra quattro regioni (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria). Il terremoto in Centro Italia è l’ultimo per intensità e danni di una lunga serie di eventi sismici che solo negli ultimi 13 anni - dall'Aquila in poi - hanno provocato più di 600 vittime.
Importanti anche gli stanziamenti, pari a circa 38,9 miliardi di euro ripartiti tra fondi destinati alla ricostruzione (85%), alle attività produttive (8%), alle pubbliche amministrazioni (4%) e a fronteggiare le emergenze (3%).
Oltre al dolore incalcolabile e alle profonde cicatrici che lascia un sisma dietro di sé, si aggiungono lunghe e costose ricostruzioni che seguono stanziamenti milionari per la gestione e il superamento dell’emergenza, una fase anch’essa che non si sottrae a proroghe e impegni di spesa gravosi per il bilancio dello Stato.
Tutte le ricostruzioni che ha affrontato il nostro Paese e quelle che sono tuttora in atto sono basate su norme e procedure differenti che regolano anche in modo diverso i diritti delle persone che abitano quei territori. Questa disparità verso le comunità colpite è ben evidente in dodici comuni della regione Abruzzo interessata dal sisma sia nel 2009 sia nel 2016, dove le persone si trovano a fare i conti con due regolamentazioni e gestioni della ricostruzione differenti tra loro.
La richiesta di un Codice per la Ricostruzione, ovvero di un quadro normativo che possa garantire diritti certi a fronte di eventi catastrofici come quelli sismici che periodicamente sconvolgono l’Italia, fragile era ed è tutt'ora una delle richieste urgenti emerse dal percorso #Sicuriperdavvero. Una richiesta che aveva trovato una risposta nelle due iniziative di Legge Delega che erano state avviate e che, con la prematura fine della legislatura, si sono interrotte.
Nell’anniversario del sisma in Centro Italia del 24 agosto, organizzazioni, cittadine e cittadini riuniti sotto la campagna #Sicuriperdavvero si appellano, attraverso una lettera aperta, alla responsabilità della classe politica che sarà chiamata a guidare il Paese nei prossimi 5 anni.
Riprendete il percorso interrotto, ripresentando una proposta di lavoro concreta nel programma di governo affinché l’Italia si doti di questo strumento normativo indispensabile per garantire equità e celerità nelle ricostruzioni, a tutela dei diritti delle persone e dei territori colpiti.
Il Paese non può più permettersi di attendere l’ennesimo evento sismico potenzialmente disastroso senza aver compiuto questo importante passo in avanti. L’Italia e il suo futuro hanno bisogno del Codice della Ricostruzione, è il momento del coraggio e della determinazione!