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18 Giugno 2021
La legge sulla cittadinanza fotografa un’Italia che non esiste più.
La legge sulla cittadinanza fotografa un’Italia che non esiste più. Chi vive stabilmente nel nostro paese ed è figlio di genitori non italiani è sistematicamente escluso dal riconoscimento della cittadinanza italiana. Bambine e bambini, ragazze e ragazzi, donne e uomini, nati o cresciuti in Italia, sono esclusi dall'ampio spettro di diritti connessi al riconoscimento della cittadinanza.
Da questa prospettiva, è indispensabile riformare, in maniera strutturale, la normativa sull’attribuzione della cittadinanza, in modo che sia in linea con la dimensione eterogenea e plurale dell’Italia odierna.
Accanto alle mobilitazioni per l’approvazione di una nuova legge sulla cittadinanza, è indispensabile fare in modo che la norma attuale non sia applicata in maniera ancor più escludente del suo puntuale contenuto.
Per questa ragione, Black Lives Matter Roma e Rete G2 - Seconde Generazioni, con il contributo di noi di ActionAid Italia, ASGI Lazio, Associazione 21 Luglio, Clinica del diritto dell’Immigrazione e della cittadinanza dell’Università Roma Tre, Comunità di Sant’ Egidio, Lucha y Siesta - Casa delle Donne, hanno realizzato il dossier “La cittadinanza ai 18 anni”. La pubblicazione analizza, nel dettaglio, uno degli articoli dell’attuale legge sulla cittadinanza, quello che disciplina l’ottenimento della cittadinanza italiana al compimento del diciottesimo anno per chi è nato/a in Italia ed è figlio/a di genitori non italiani
In molti territori le e i giovani fanno esperienza dell’esclusione da questa possibilità in ragione delle prassi illegittime applicate dalle amministrazioni locali. Si tratta di un problema di grande portata in quanto l’esclusione dalla cittadinanza determina, ad esempio, l’impossibilità di esercitare in maniera piena il diritto di voto, di accedere senza limitazioni al pubblico impiego, di poter soggiornare liberamente e senza restrizioni. Il dossier fornisce, nello specifico, una panoramica sulle prassi attuate a Roma.
Se è indubbiamente intollerabile che la legge attuale sulla cittadinanza sia vecchia di trent’anni e sia altamente escludente, è ugualmente inaccettabile che la norma sia ulteriormente peggiorata dalle procedure attuale dalla pubblica amministrazione.La pubblicazione è un’occasione per mettere a fuoco un tema così rilevante e invertire la rotta.