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24 agosto 2017.

Il primo anniversario del terremoto in Centro Italia. L’inizio di un lungo sciame sismico che ha colpito un vasto territorio del nostro paese, cancellando interi borghi e lasciando dietro di sé 299 vittime.

In strada sono ancora molte le macerie, come molte sono le persone sfollate sulla costa marchigiana in alberghi e campeggi: circa 3.900, in attesa delle casette per l’inverno e di tornare a popolare la zona colpita.

4 regioni coinvolte, un terremoto anomalo con 2 grandi eventi sismici (24 agosto e 30 ottobre) e un’infinità di scosse di assestamento che hanno duramente provato la popolazione, reso difficili i soccorsi e la ripartenza.

Il nostro staff in loco non ha mai fatto sentire la sua mancanza, presente fin dai primissimi giorni a dare supporto, grazie all’esperienza maturata in occasione dei terremoti de L’Aquila e dell’Emilia.

DICostanzo-Arquata-750

Abbiamo cominciato  girando in camper le zone colpite, raggiungendo i borghi più lontani, in una zona montuosa dove le comunicazioni non erano semplici, anche a causa della grande frana che nei pressi di Arquata del Tronto aveva interrotto la Salaria, la principale arteria della zona.

Insieme a un gruppo di volontari digitali è stata creata una piattaforma digitale www.terremotocentroitalia.info che permettesse lo diffusione di informazioni puntuali e precise, l’invio di segnalazioni di emergenza, lo scambio di domanda e offerta di beni e servizi. In un anno di attività sono state così gestite oltre 3.100 segnalazioni.

Simba-piattaforma

Ma le radici della nostra azione sono sempre state nel lavoro con le comunità, nel dialogo costante con quanti volevano organizzarsi per parlare con le istituzioni, affinché la ricostruzione rispondesse alle reali esigenze dei cittadini.

Fin dai primi giorni è così nato il lavoro di supporto alle comunità per costituirsi in gruppi e associazioni: dai ragazzi di Chiedi alla Polvere di Borgo di Arquata del Tronto, ai cittadini di Pescara del Tronto 24/08/2016 ONLUS, da Arquata Potest al gruppo di Ussita e molti altri.

Da questo al supporto psicologico e legale il passo è stato breve, perché si è potuto individuare cosa mancava e cosa serviva.

Dopo i primi mesi di lavoro nelle zone del cratere sismico, ci siamo quindi spostati a Porto Sant’Elpidio, per seguire le persone sfollate lì sulla costa.

Abbiamo organizzato incontri con esperti legali per spiegare la normativa post-sisma sulla ricostruzione pubblica e privata, diffondendo anche video esplicativi.

Per quanto riguarda l’assistenza psicologica, è entrato a far parte della nostra squadra in loco uno psicologo che partecipa al coordinamento dei servizi psicologici di Porto Sant’Elpidio, organizzando attività di gruppo per aiutare le persone lontane da casa a ritrovare un senso di comunità e una forma di quotidianità il più possibile simile a quella pre-sisma.

Infine, il lavoro nelle scuole, con oltre 500 ragazzi coinvolti in attività  nelle classi di varie località del centro Italia, con l’obiettivo di aiutarli a superare il trauma del terremoto e affrontare un difficile anno scolastico, fatto di lezioni in tende o container, spesso in classi nuove e lontane da casa.

A settembre continueremo questo lavoro nelle scuole con la stessa voglia di esserci e di aiutare del primo giorno. E di monitorare la ricostruzione, affinché i fondi vengano spesi in modo corretto e trasparente.

scuola-Camerino_750
Nel frattempo il nostro abbraccio si allarga ai familiari delle vittime e a tutti i colpiti del terremoto di Ischia, che ancora una volta ci ricorda tristemente la fragilità del nostro paese. La piattaforma resta disponibile per le segnalazioni inerenti anche questo nuovo terribile sisma.

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